Luminosissimo maestro,
riprendo ora dopo che ieri le ferite mi hanno costretto a fermarmi. Cercherò – questa volta davvero – una qualche forma di sintesi, per non dilungare troppo queste mie lettere, e per non far arrabbiare il buon Mercionnio, che mi sta aiutando con le fasciature e che con sincerità ha a cuore la mia salute.